❓ In che modo l’industria italiana del mobile sta reagendo alle dinamiche globali, tra cui l’andamento dei consumi e i cambiamenti della logistica internazionale?
🎤 Ecco il quadro delineato da Stefania Trenti, Responsabile Industry and Local Economies Research di Intesa Sanpaolo, utile per inquadrare le dinamiche attuali del settore del mobile tra Made in Italy, dazi USA e nuovi mercati.
“Il settore del mobile si muoverà nel 2025 in uno scenario che si è fatto altamente complesso e incerto, in particolare per le decisioni in termini di politiche commerciali dell'amministrazione Trump.
“Gli Stati Uniti, sicuramente, rappresentano un mercato molto rilevante per il settore del mobile e - più in generale - per il Made in Italy e che ha dato negli ultimi anni delle straordinarie soddisfazioni ai nostri esportatori.
“Si tratta di un mercato sicuramente importante e la presenza di dazi può
effettivamente rappresentare un ostacolo, ma teniamo anche conto che sappiamo che le imprese italiane hanno una straordinaria capacità di reazione che hanno già dimostrato in passato.
“E’ molto probabile che ci sia l'assorbimento di parte degli incrementi di prezzo sui propri margini, ma le imprese italiane hanno delle ottime riserve accumulate negli ultimi anni e, soprattutto, ci hanno dimostrato di avere una grandissima capacità di diversificare i propri sbocchi commerciali.
👉 Scarica la Nota Stampa “Intesa Sanpaolo: il comparto del mobile ha restituito meglio del manifatturiero alle difficoltà del 2024”.
“Pensate che anche solo nel 2024 la crescita maggiore che è arrivata nelle
esportazioni italiane di mobili è arrivata da paesi come gli Emirati Arabi Uniti o l'Arabia Saudita.
“Molte imprese, probabilmente, reagiranno cercando nuove destinazioni.
“L'altro elemento che è importante sottolineare è il fatto che il Made in Italy, in particolare nel mobile, è posizionato su una fascia, su una gamma qualitativa molto elevata.
“Le nostre esportazioni nel mondo hanno delle quote di mercato nettamente più alte nell'alto di gamma rispetto al basso di gamma e anche questo potrebbe, in parte, proteggerle dall'effetto negativo legato ai dazi”.
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